idee ed esperienze per la creatività

… non sarà certo una macchia di colore a fermarci!

Padova, 28 giugno – 2 agosto 2023: acquerello di sera – estate

Finalmente siamo seduti davanti ad un foglio di carta cotone da acquerello, 300 gr, grana grossa, bianca: invito a stendere bene la carta sulla tavoletta di appoggio, tirandola su tutti e quattro i lati con nastro adesivo di carta, perché lavoreremo fin da subito sciogliendo il colore con abbondante acqua e cominceremo a stenderlo in modo regolare, da sn a dx o viceversa, coprendo per intero la superficie bianca; il pennello è tondo e grande (dovrà raccogliere e trattenere molta acqua) e il colore è giallo: è una tonalità vicina al bianco della carta e questo renderà l’operazione più semplice e di immediata soddisfazione: gli errori, così detti, saranno meno visibili. Quando il colore steso è ancora bagnato stendiamo, più o meno all’altezza della mediana orizzontale del foglio, una lunga pennellata verde e il modo in cui il colore si diffonderà nel giallo ci dirà quanto siamo stati generosi con l’acqua, quanto abbiamo esitato lasciando asciugare il foglio o quanto impulsivi eccedendo con la quantità d’acqua …

Inizia così il nostro percorso serale, con un primo piccolo paesaggio informale e un invito da tenere presente d’ora in poi: non focalizziamoci sul risultato ma piuttosto sul processo; vogliamo far attenzione a quello che “accade” sulla carta mentre accade, stare sul “durante” piuttosto che sul finale, e i risultati arriveranno. In questo corso ci avviciniamo ad alcuni dei temi standard della pittura ad acquerello ognuno dei quali è occasione per sperimentare una tecnica diversa dal “bagnato su bagnato”, al “bagnato su asciutto”, dalla policromia al monocolore, dalla velatura alla texture, e lasciarci guidare da pochi utili principi: dipingere non è riempire le forme di colore, la composizione prima di tutto, prima di dipingere osserva e scegli. A metà percorso durante un ripasso della teoria del colore ci sorprende, ancora una volta, come da soli tre colori – i primari – si possano generare tonalità e sfumature che le nostre scatolette di godet non contengono e come anche l’assenza di colore del nero, utilizzato da solo, possa essere un mezzo espressivo tutto da esplorare.